Portishead – Roads

Portishead - Roads

Rui Cardo Suggestions presenta grandi classici e perle nascoste, versioni ufficiali e live ricercati.

Enjoy! 😉




Portishead - Roads

Song

Bellissimo l'articolo di Fabiana Falanga su Auralcrave:

C’è un momento in cui ci si rende conto delle innumerevoli arterie di cui è fatto il corpo della vita: milioni di strade da percorrere e milioni di opportunità sprecate, altre da cogliere, compromessi e rinunce, vittorie e scommesse.

Le infinite strade della vita si diramano come arterie riempite da un fiume in divenire che non è arrestabile. Una volta che scegli una strada, ti immetti sulla ripida.

Arriva un secondo momento nella vita in cui ti rendi conto invece che sei solo, in questa scelta, arrivi a un incrocio col tuo bagaglio di vita, con insuccessi e gratificazioni, con circostanze inspiegate e altre razionali, con aspettative e certezze.

Lì non importerà cosa si sia fatto nella vita. Nessuno può vedere, ci si trova soli, rivali e alleati di se stessi, vittime e carnefici di scelte sbagliate, benefattori e beneficiari di successi e compassioni emotive.

Nessuno può vedere, nessuno può aiutare a sfuggire a questa coscienza lapidaria, da questo immenso etereo giudice che abita la nostra mente, prigione e motore di impulsi vitali.

e ancora Fabiana Falanga su testo e significato:

Oh, can’t anybody see
We’ve got a war to fight
Never found our way
Regardless of what they say

Come fate a non accorgervene
Abbiamo una guerra da combattere
Non abbiamo mai trovato la nostra strada
Al di là di quel che dicono

Roads, il miglior trip hop dei Portishead nel loro primo disco Dummy. L’implorazione di Beth Gibbons, che delicata scivola su un tempesta di bassi e sincopi che sembrano flashback, distorsioni sonore che sembrano bolle in un mare calmo e assordante nel suo silenzioso impero.

Storm, in the morning light
I feel
No more can I say
Frozen to myself

Tempesta, nella luce del mattino
La sento
Non posso dire altro
Congelata in me stessa

Congelata, impietrita, riesce a raccontarsi la consapevolezza della propria inevitabile solitudine, della propria necessaria solitudine, quella solitudine che arriva nella vita di chiunque, che è più una crescita che una condizione, quella che impone di scegliere una strada, che diventi la propria.

Lampi di luce, abbagli e ritorni alla realtà, queste le note alte che raggiunge la Gibbons, questo il suo grido di battaglia, quando riconosce di essere sola ed è la, che si nutre della sua stessa forza per diventare invincibile, per se e per gli altri.

La Gibbons che riconosce la sua road.

How can it feel, this wrong
From this moment
How can it feel, this wrong

Come può sembrare così sbagliato
Da questo momento
Come può sembrare così sbagliato


Album

Dummy è l'album d'esordio della band trip hop inglese Portishead, uscito nell'ottobre del 1994. L'album è stato indicato come uno dei 500 migliori album della storia secondo la rivista Rolling Stone, dove compare al 419º posto.

Album

L'album, considerato da numerosi critici uno dei dischi più influenti degli anni novanta, ha contribuito a definire lo stile musicale sviluppatosi a Bristol che prende il nome di trip hop: utilizzo di campionatoriscratchorgano Hammond, giri di chitarra tratti da colonne sonore cinematografiche degli anni sessanta, sintetizzatori moog e Rhodes. Sopra questi cupi e rallentati suoni "vintage" elaborati dal produttore Geoff Barrow e dal chitarrista Adrian Utley si impone la voce spettrale di Beth Gibbons.

Alcuni brani dell'album, tra cui Glory Box, sono stati ideati come colonna sonora del cortometraggio To Kill a Dead Man, realizzato dalla band come omaggio ai film di genere spionistico degli anni sessanta.


Artist

Portishead sono un gruppo musicale trip hop inglese, originario di Bristol, formatosi nel 1991 dall'incontro di Beth Gibbons e Geoff Barrow (precedente collaboratore dei Massive Attack e di Tricky), con la partecipazione stabile di Adrian Utley. Ai tre nei primi lavori si è affiancato il tecnico del suono Dave McDonald.

Il nome del gruppo proviene dall'omonima cittadina di Portishead (Somerset), vicina a Bristol, in cui Geoff trascorre la giovinezza.

Esordi e prime produzioni

Geoff Barrow, giovane polistrumentista, collabora al Coach House Studio di Bristol con i Massive Attack. Produce anche il contributo di Tricky alla compilation di beneficenza Sickle Cell. Si fa pian piano una reputazione come remixer, lavorando con Primal Scream, Neneh Cherry, Paul Weller e Depeche Mode. Proprio in uno studio di registrazione incontra la cantante Beth Gibbons. Nascono così nel 1991 i Portishead.

Prima di iniziare l'attività musicale, il duo recita nel cortometraggio in bianco e nero To Kill a Dead Man (1994), di cui firmano anche la colonna sonora. Pubblicano quindi un primo album, registrato da Dave MacDonald e realizzato con il chitarrista jazz Adrian Utley. Si tratta di Dummy (1994), pubblicizzato da manichini e trainato dai singoli Glory Box e Sour Times (guidata da un sample di Lalo Schifrin).

Dummy ottenne sia un successo commerciale, con 150.000 copie vendute, che di critica affermando i Portishead nella scena trip hop. L'album però travalica questa etichetta di genere, in quanto al suo interno si trovano elementi darkwave, blues e techno. I componenti del gruppo, ad ogni modo, prendono molta ispirazione dall'ambiente cinematografico.

Video

Lyrics

Oh, can't anybody see
We've got a war to fight
Never found our way
Regardless of what they say
How can it feel, this wrong
From this moment
How can it feel, this wrong

Storm, in the morning light
I feel
No more can I say
Frozen to myself
I got nobody on my side
And surely that ain't right
And surely that ain't right

Oh, can't anybody see
We've got a war to fight
Never found our way
Regardless of what they say
How can it feel, this wrong
From this moment
How can it feel, this wrong
How can it feel, this wrong
This moment
How can it feel, this wrong

Oh, can't anybody see
We've got a war to fight
Never found our way
Regardless of what they say
How can it feel, this wrong
From this moment
How can it feel, this wrong

Testo

Oh, nessuno può vedere
Abbiamo una guerra da combattere
Non abbiamo mai trovato la nostra strada
Indipendentemente da ciò che dicono
Come può sembrare, è sbagliato
Da questo momento
Come può sembrare, è sbagliato

Tempesta, nella luce del mattino
la sento
Non posso più dire
Fermati a me stesso
Non ho nessuno dalla mia parte
E sicuramente non è giusto
E sicuramente non è giusto

Oh, nessuno può vedere
Abbiamo una guerra da combattere
Non abbiamo mai trovato la nostra strada
Indipendentemente da ciò che dicono
Come può sembrare, è sbagliato
Da questo momento
Come può sembrare, è sbagliato
Come può sembrare, è sbagliato
Questo momento
Come può sembrare, è sbagliato

Oh, nessuno può vedere
Abbiamo una guerra da combattere
Non abbiamo mai trovato la nostra strada
Indipendentemente da ciò che dicono
Come può sembrare, è sbagliato
Da questo momento
Come può sembrare, è sbagliato




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