Software

Software

Il software in informatica è l’informazione o le informazioni utilizzate da uno o più sistemi informatici e memorizzate su uno o più supporti informatici. Tali informazioni possono essere rappresentate da uno o più programmi, da uno o più dati, oppure da una combinazione delle due.

Il termine si contrappone tradizionalmente ad hardware (la componente fisica di un sistema di calcolo), che rende possibile l’esecuzione del software (la componente logica dello stesso). Nel tempo sono entrati nell’uso altri termini che descrivono elementi di un computer, come il firmware. Il suffisso -ware (il cui significato è «componente») viene usato anche in altri termini che indicano particolari tipi di programmi: in funzione del ruolo che hanno in un sistema di calcolo (per esempio middleware), del tipo di licenza con cui sono distribuiti (freewareshareware), dell’edizione e altro ancora.

Sebbene popolarmente l’opinione diffusa sia che il software sia solo quello che si può trovare su un PC o al più su di uno smartphone, tipologie specifiche di software si trovano su i più disparati dispositivi (p.es. un televisore, un’automobile, un cronotermostato, una lavatrice; per non parlare tra l’altro di applicazioni produttive).

Etimologia

Il termine «software» è un prestito dell’inglese. Nella lingua inglese software nasce per imitazione del termine hardware e dalla composizione delle parole soft (in italiano «morbido», «tenero», «leggero») e ware («merci», «articoli», «prodotti», «mercanzie»).

La paternità della coniazione del termine software non è certa. L’americano Paul Niquette la rivendica sostenendo di aver coniato il termine software nel 1953. Certa invece è la prima apparizione del termine software in una pubblicazione scritta: un articolo dell’American Mathematical Monthly scritto nel 1958 dallo statistico americano John Wilder Tukey.

Storia

Il termine software ha origine durante la seconda guerra mondiale. I tecnici dell’esercito inglese erano impegnati nella decrittazione dei codici tedeschi di Enigma, di cui già conoscevano la meccanica interna (detta hardwarecomponente dura, nel senso di ferraglia) grazie ai servizi segreti polacchi. La prima versione di Enigma sfruttava tre rotori per mescolare le lettere.

Dopo il 1941, ad Enigma venne aggiunto un rotore, e il team di criptoanalisti inglesi, capitanati da Alan Turing, si dovette interessare non più alla sua struttura fisica, ma alle posizioni in cui venivano utilizzati i rotori della nuova Enigma.

Dato che queste istruzioni erano scritte su pagine solubili nell’acqua (per poter essere più facilmente distrutte, evitando in tal modo che cadessero nelle mani del nemico) furono chiamate software (componente tenera), in contrapposizione all’hardware.

Il senso moderno del termine deriva dalle istruzioni date ai computer, ed è stato utilizzato per la prima volta nel 1957 da John Wilder Tukey, noto statistico statunitense.

Dal 1950 l’analogia tra l’hardware ed il corpo umano e quella tra il software e la mente umana si è fatta molto forte, dal momento che Turing ha sostenuto che il progresso tecnologico sarebbe riuscito a creare, entro il 2000, delle macchine intelligenti (in grado cioè di «pensare» autonomamente) atte alla risoluzione dei problemi.

Saranno presenti nel menu una selezione di software consigliati.