Tre Allegri Ragazzi Morti – Bengala

Tre Allegri Ragazzi Morti - Bengala

Rui Cardo Suggestions presenta grandi classici e perle nascoste, versioni ufficiali e live ricercati.

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Tre Allegri Ragazzi Morti - Bengala

Song

Bengala, la canzone dei Tre allegri ragazzi morti è una ballata folk rock nel suono senza tempo trovato durante le sessioni di registrazione all’Outside Inside Studio assieme a Matt Bordin. Struggente nella musica e nel testo, Bengala dipinge un paesaggio postbellico e di resistenza. Ma di quale guerra si parla? Quale generazione è raccontata nella canzone? Bengala è un nuovo esorcismo contro la brutalità dell’esistenza contemporanea. Un nuovo classico nel vasto repertorio del gruppo mascherato di Pordenone.

Passo di avvicinamento al nono album dei Tre allegri, Bengala mostra l’aspetto più dolce del trio grazie anche all’arricchimento dagli archi di Davide Rossi. Immaginata come un 45 giri, Bengala è accompagnata da un "lato B" intitolato “Con i bengala in cielo”, ovvero la versione per soli archi, armonica e voce arrangiata e suonata da Davide Rossi nel suo studio di Los Angeles.

Il video che accompagna la canzone è un vero e proprio cortometraggio. Una natività, la storia più bella del mondo, reinterpretata dal regista Michele Bernardi. Dolcissimo e sacrilego allo stesso tempo, ispirato ai disegni di Richard Scarry, il video mostra la sacra famiglia, dopo l’annunciazione, in viaggio da Gerusalemme a Betlemme in Vespa. In mezzo all’attualità del muro divisorio fra Palestina e Israele e alle opere di Banksy, la storia arriva fino alla sua naturale conclusione, con una grossa sorpresa finale.


Album

Sindacato dei sogni è il nono album in studio del gruppo musicale italiano Tre Allegri Ragazzi Morti, pubblicato il 25 gennaio 2019 da La Tempesta Dischi.


Artist

 

Tre Allegri Ragazzi Morti (spesso abbreviato in TARM) è un gruppo musicale formatosi nel 1994 a Pordenone.

Storia del gruppo

La maschera/teschio utilizzata durante i concerti

Il chitarrista e fumettista Davide Toffolo iniziò a suonare alla fine degli anni settanta quando Pordenone divenne una delle città più rilevanti per il punk rock italiano.

Questo grazie al movimento pordenonese The Great Complotto, dal quale usciranno una miriade di piccoli gruppi punk rock e new wave, che però avranno quasi tutti breve vita. Tra questi anche i Futuritmi (1983-1990), nella cui formazione, oltre a Toffolo, militava anche Gian Maria Accusani, leader dei Prozac+. Il gruppo partecipò anche al programma musicale pomeridiano D.O.C., di Renzo Arbore.

Inizi e prime produzioni

I Tre Allegri Ragazzi Morti nacquero nel 1994, in un clima particolarmente attivo, per iniziativa di Toffolo,del bassista Stefano Muzzin e di Luca Masseroni (in arte Luca Casta), ai quali si unirà per il singolo Si parte il bassista Enrico Molteni (all'epoca appena 18enne), che era tra gli spettatori dei primi concerti della band e che prende il posto del dimissionario Muzzin.

Tra il 1994 ed il 1996 realizzano tre dischi autoprodotti e pubblicati solo su cassetta (Mondo NaifAllegro Pogo Morto e Si Parte), che però vengono perlopiù ignorati dalla critica.

Nel 1997 uscì il primo LP del gruppo, Piccolo intervento a vivo, un album che unisce al suo interno registrazioni live di canzoni già presenti nelle precedenti pubblicazioni, e tracce in studio inedite.

L'album richiamò l'attenzione di alcune case editrici, tra cui la BMG Ricordi, che mise la band sotto contratto per il successivo LP, Mostri e normali. Con questo disco si fanno conoscere sulla scena musicale italiana, attraverso un particolare rock alternativo che mette in risalto l'attitudine e la secchezza nel tratteggiare musiche e testi prettamente punk, con influenze anche blues e indie rock statunitensi.

Video

Testo

E che cosa canterai
Che cosa ti rimane in testa
Dopo un'altra notte in piedi
Completamente sveglia

Libera come non mai
Come prima della guerra
E ti ringrazierò
Questo è quello che ci resta

E gli altri cresciuti con te
Hanno perso la testa
In piedi sul tetto del tram
E comincia la festa

E che cosa canterai
O solo ti rimane in testa
Con i bengala in cielo
Son le luci della festa

Nuovo ballo imparerai
Per far felici i piedi
E se ti innamorerai
Sarà solo con la testa

E quelli cresciuti con te
Hanno capelli lunghi
I denti bianchi e la voglia
Di spaccarsi comunque

Abbracciami, è finita ormai
E tutti tornano a casa
E se la casa è ancora in piedi
Ci dormiranno dentro

E il mondo che conoscevi tu
Più o meno è rimasto uguale
I poveri a ballare coi poveri
E le montagne ad urlare

E che cosa canterai
Che cosa ti rimane in testa
Dopo un'altra notte in piedi
Completamente sveglia

Povera come non mai
Come prima della guerra
Io ti ringrazierò
Questo è quello che ci resta

Libera come non mai




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